Cosa dicono gli studi sugli strumenti per l’igiene interprossimale?

Did you know that...? - December 13, 2021

Il detto dei Tre Moschettieri era “Uno per tutti, tutti per uno”. Sarebbe estremamente comodo pensare che esista uno strumento “universale” per l’igiene orale domiciliare, che vada innanzitutto bene per tutte le tipologie di pazienti/condizioni dentali e che sia anche in grado di espletare la disgregazione del biofilm batterico da tutte le superfici oro-dentali.

Come tutti sappiamo, il controllo meccanico della placca batterica, almeno una volta al giorno, rappresenta la strategia più adeguata per la prevenzione della gengivite e delle lesioni cariose. Inoltre, lo spazzolino da solo non è in grado di raggiungere tutti gli spazi, per cui è importante l’utilizzo di strumenti che vadano a detergere gli spazi interdentali (Sälzer et al., 2015).

In questo articolo parliamo degli scovolini e cerchiamo di capire se siano o meno indicati ed efficaci per la detersione degli spazi interprossimali.

“Lo spazio tra due denti adiacenti viene occupato dalla papilla interdentale, la porzione di gengiva libera che si estende dalla giunzione amelo-cementizia fino al punto di contatto. In condizioni di infiammazione marginale, si creano le condizioni locali che permettono una “maggiore” maturazione della placca batterica”

spazi interprossimali

Sul mercato le proposte sono molteplici e alcune anche molto accattivanti. Tuttavia, se parliamo dell’igiene degli spazi interprossimali gli ausili più citati sono, innanzitutto, il filo interdentale, dopodichè gli scovolini in setole, l’idropulsore e i woodsticks. Come Igienista Dentale, dare consigli sulla corretta scelta degli ausili per l’igiene orale ed il loro utilizzo efficace è una parte essenziale del mio lavoro. Basti pensare ai pazienti parodontali, dove in prima battuta la motivazione e l’istruzione costituiscono la chiave di successo della adherence del paziente al piano di trattamento non chirurgico. Naturalmente più sarà bravo il paziente nel controllo meccanico del biofilm batterico, soprattutto negli spazi interdentali, più salda sarà la piramide di successo terapeutico che si cerca di costruire.

scovolino scovolino2

Pensate ad un vostro caso di successo. Lo avete ottenuto, non solo per la vostra bravura nella progettazione del protocollo terapeutico e nella sua esecuzione, ma anche per: 1) aver costruito un saldo rapporto di fiducia e professionalità con il paziente, 2) averlo informato correttamente sul suo problema e sulla sua gestione, 3) aver messo nelle sue mani gli strumenti più adatti alla sua situazione.

Quindi da una parte sono importanti le conoscenze tecniche che abbiamo e dall’altra la scelta più azzeccata e personalizzata degli strumenti da consigliare.

Sono diversi gli studi scientifici che prendono in esame gli ausili di igiene interprossimale e cercano di dimostrarne l’efficacia. Partiamo dal presupposto che tutti gli studi dimostrano che lo spazzolino utilizzato da solo ha meno efficacia nella riduzione dell’indice di placca rispetto a quando viene utilizzato con un ausilio interprossimale.

Paragonando il filo interdentale e lo scovolino in combinazione con lo spazzolamento, la maggior parte degli studi dimostra una significativa differenza tra i due strumenti in termini di indice di placca, mettendo lo scovolino al primo posto (Slot et al., 2008). È assolutamente da tenere a mente che gli scovolini vanno consigliati nella giusta misura per ogni spazio, sapendo che, nella maggioranza dei casi, lo spazio interprossimale dei denti anteriori è minore rispetto a quello dei premolari e molari (Drisko, 2013; Schmage et al., 1999). Generalmente i pazienti tra il filo e lo scovolino, preferisco utilizzare gli scovolini, perché considerati più facili da utilizzare (Ishak & Watts, 2007).

Una curiosità che può interessare tutti è ciò che viene riportato nella meta-review di Sälzer et al. riguardo agli  idropulsori. In particolar modo gli autori concludono che gli idropulsori, in aggiunta allo spazzolamento, in una igiene orale domiciliare regolare, portano ad un trend positivo per quando riguarda la salute gengivale. In uno studio di 4 settimane, viene riportato una maggiore efficacia nella riduzione del sanguinamento gengivale utilizzando, in una regolare routine di igiene orale domiciliare, l’idropulsore in combinazione con lo spazzolino, rispetto al filo interdentale. Non è ancora chiaro l’esatto meccanismo di questa osservazione. Probabilmente il risultato è legato al fatto che quotidianamente viene disturbato il meccanismo di adesione e maturazione del biofilm batterico, o perché il flusso e la pulsazione del getto di acqua aiutano a ridurre i livelli di mediatori infiammatori a livello del solco/tasca gengivale, per cui si ottiene un miglioramento della salute gengivale e della sua omeostasi (Sälzer et al., 2015).

Tuttavia, al momento vi sono evidenze poco rilevanti che supportino il loro utilizzo per la riduzione della placca interprossimale.

In conclusione, la maggior parte degli studi concordano che:

  • Gli scovolini associati allo spazzolino rimuovono più placca, rispetto al solo utilizzo dello spazzolino, o rispetto allo spazzolino abbinato al filo interdentale o ai bastoncini interdentali di legno (Woodsticks);
  • Non ci sono, tuttavia, evidenze esaustive riguardo all’effetto degli scovolini sull’infiammazione gengivale;
  • Non ci sono differenze riguardo all’infiammazione gengivale tra l’utilizzo degli scovolini e del filo interdentale;
  • Alla base di tutto vi deve essere il principio della personalizzazione, per far in modo che il paziente possa utilizzare quotidianamente lo strumento interprossimale (Drisko, 2013; Cheapple et al., 2015; Slot et al., 2008; Sälzer et al., 2015; Poklepovic Pericic et al., 2013).

 


Bibliografia e letture consigliate

1. Drisko C. L. (2013). Periodontal self-care: evidence-based support. Periodontology 2000, 62(1), 243–255. https://doi.org/10.1111/prd.12012

2. Slot, D. E., Dörfer, C. E., & Van der Weijden, G. A. (2008). The efficacy of interdental brushes on plaque and parameters of periodontal inflammation: a systematic review. International Journal of Dental Hygiene, 6(4), 253–264. https://doi.org/10.1111/j.1601-5037.2008.00330.x

3. Noorlin, I., & Watts, T. L. (2007). A comparison of the efficacy and ease of use of dental floss and interproximal brushes in a randomised split mouth trial incorporating an assessment of subgingival plaque. Oral Health & Preventive Dentistry, 5(1), 13–18. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17366756/

4. Chapple, I. L., Van der Weijden, F., Doerfer, C., Herrera, D., Shapira, L., Polak, D., Madianos, P., Louropoulou, A., Machtei, E., Donos, N., Greenwell, H., Van Winkelhoff, A. J., Eren Kuru, B., Arweiler, N., Teughels, W., Aimetti, M., Molina, A., Montero, E., & Graziani, F. (2015). Primary prevention of periodontitis: managing gingivitis. Journal of Clinical Periodontology, 42 Suppl 16, S71–S76. https://doi.org/10.1111/jcpe.12366

5. Sälzer, S., Slot, D. E., Van der Weijden, F. A., & Dörfer, C. E. (2015). Efficacy of inter-dental mechanical plaque control in managing gingivitis--a meta-review. Journal of Clinical Periodontology, 42 Suppl 16, S92–S105. https://doi.org/10.1111/jcpe.12363

6. Worthington, H. V., MacDonald, L., Poklepovic Pericic, T., Sambunjak, D., Johnson, T. M., Imai, P., & Clarkson, J. E. (2019). Home use of interdental cleaning devices, in addition to toothbrushing, for preventing and controlling periodontal diseases and dental caries. The Cochrane Database of Systematic Reviews, 4(4), CD012018. https://doi.org/10.1002/14651858.CD012018.pub2

7. Graziani, F., Palazzolo, A., Gennai, S., Karapetsa, D., Giuca, M. R., Cei, S., Filice, N., Petrini, M., & Nisi, M. (2018). Interdental plaque reduction after use of different devices in young subjects with intact papilla: A randomized clinical trial. International Journal of Dental Hygiene, 16(3), 389–396. https://doi.org/10.1111/idh.12318

8. Poklepovic, T., Worthington, H. V., Johnson, T. M., Sambunjak, D., Imai, P., Clarkson, J. E., & Tugwell, P. (2013). Interdental brushing for the prevention and control of periodontal diseases and dental caries in adults. The Cochrane Database of Systematic Reviews, (12), CD009857. https://doi.org/10.1002/14651858.CD009857.pub2